OLBIA. La Procura di Tempio Pausania ha ordinato l’autopsia sul corpo di un uomo di 49 anni, deceduto all’ospedale San Giovanni Paolo II di Olbia dopo alcuni giorni di ricovero.
Durante il periodo di degenza, l’uomo aveva subito un arresto cardiaco. A quanto è dato sapere, dopo essersi ripreso, le sue condizioni sarebbero precipitate fino al decesso. La famiglia, duramente colpita dall’improvviso lutto, si era detta favorevole alla donazione degli organi ma successivamente ha presentato un esposto chiedendo di fare luce su quanto accaduto. In seguito alla segnalazione, la Procura ha sospeso tutte le procedure per l’espianto degli organi per consentire l’avvio delle indagini in attesa dell’esame autoptico.
Nel pomeriggio la direzione sanitaria della Asl precisa che “il paziente è andato in arresto cardiaco ed il cuore è ripartito dopo la rianimazione. Dopo 24 ore di coma postanossico, in assenza dello stato di vigilanza e coscienza, è stata accertata la morte encefalica con criteri neurologici. Si precisa, inoltre, che la procedura per il prelievo degli organi non è stata sospesa dalla Procura della Repubblica, ma si è fermata automaticamente dopo una formale comunicazione alla ASL da parte della famiglia, la quale ha manifestato un ripensamento rispetto a quanto deciso precedentemente. L’Azienda Sanitaria porge le più sentite condoglianze alla famiglia e rimane a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per fornire ogni informazione utile sulla vicenda”.
Intanto, sul fronte delle indagini si apprende che, in seguito alla denuncia contro ignoti deposita dal legale della famiglia, Marco Petitta, la Procura, con un dispositivo firmato dal PM Marco Lavra, ha stabilito che la salma venga trasferita a Sassari presso l’Istituto di Medicina Legale ex Rìzzeddu, per l’accertamento degli esami autoptici il 7 gennaio, previo conferimento dell’incarico.