“Avevo appena chiuso il locale, stavo rientrando a casa. Era circa mezzanotte e mezza quando è suonato l’allarme che ha allertato la Securpol. Quanto sono ritornato qui ho visto le fiamme”. E’ il racconto di Gilberto Ventroni, più conosciuto a Olbia col nome del suo ristorante Mareturismo: “Filiberto”. La veranda del locale in via della Resistenza sul lungomare di via Redipuglia, è stata divorata dalle fiamme. Gli incendiari hanno usato la benzina. Hanno dapprima squarciato la plastica trasparente che circonda la parte esterna e poi hanno lanciato il liquido infiammabile fino alle mura. Sono chiarissime le bolle sull’intonaco provocate dal carburante lanciato intorno alle imposte.
La squadra 7a dei Vigili del Fuoco di Olbia ha spento rapidamente il rogo evitando che le fiamme raggiungessero l’interno del ristorante. Filiberto non lo dice apertamente ma un’idea sul profilo dei mandanti dell’attentato ce l’ha, e anche precisa. In passato, ci confessa a microfoni spenti, aveva ricevuto minacce. Una pista importante per i Carabinieri a cui si è rivolto per la denuncia.
Filiberto non ha voglia di parlare. Ha passato la notte in bianco davanti al locale che gestisce. Va avanti e indietro. Fissa a lungo quello che resta della sua veranda. “Ci saranno almeno 20 mila di danni”. Dice mentre a stento trattiene le lacrime. Filiberto è un ristoratore di successo e forse questo è uno degli elementi che ha scatenato gli attentatori.
In molti lo ricordano dietro il banco del Gil’s Quick di via Galvani, poi l’avventura con il locale dell’ex Canne al Vento di via Vignola. Un ristorante specializzato nella cucina di mare che lo rese famoso non solo in città. Bisognava prenotare almeno il giorno prima per trovare un tavolo libero. Successivamente aveva aperto in Corso Vittorio Veneto dove oggi c’è il ristorante giapponese e infine era approdato nell’attuale “Mareturismo” di via della Resistenza. (Il video in fondo all’articolo)
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