Un decennio di processo, venti deposizioni testimoniali e una vita spezzata a 93 anni. Si chiude così la vicenda giudiziaria che ha visto protagonista Mario De Candia, assolto con formula piena per il tentato omicidio di Rino Fideli, storico imprenditore della movida gallurese e fondatore di alcuni dei locali più noti della costa orientale sarda. De Candia era difeso dall’avvocato Giampaolo Murrighile.
La sentenza di assoluzione “per non aver commesso il fatto” segna la fine di un calvario iniziato nel 2016, quando De Candia venne arrestato con l’accusa di aver esploso una fucilata contro Fideli mentre questi cenava nella sua abitazione. All’epoca dei fatti l’imputato aveva 80 anni e per questo motivo non fu portato in carcere ma sottoposto agli arresti domiciliari, misura cautelare che durò oltre un anno.
Rino Fideli, figura di spicco dell’imprenditoria gallurese, è considerato un pioniere dei locali notturni della zona. Fondatore del Ripping e di numerose discoteche della costa orientale, in particolare nell’area di San Teodoro, Fideli è anche un importante proprietario terriero della zona.
Il caso si inseriva in un contesto particolare, quello delle rivalità legate al mondo venatorio che negli stessi anni aveva visto altri episodi di cronaca nera, compreso l’omicidio di Domenico Molino. Gli inquirenti avevano infatti ipotizzato che il movente dell’agguato fosse da ricercare nelle lotte tra compagnie di caccia per la spartizione delle zone di caccia, un ambiente definito dagli investigatori “poco sano”.
Tuttavia, le indagini e il lungo processo hanno dimostrato l’estraneità di De Candia ai fatti. L’uomo, che nel corso degli anni aveva già affrontato altre vicende giudiziarie legate ai sequestri Berardinelli dalle quali era sempre uscito assolto, ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a seguire questo processo senza mai mancare a un’udienza.
La sentenza di assoluzione restituisce dignità a un anziano che ha attraversato dieci anni di sofferenze giudiziarie, dimostrando ancora una volta come i tempi della giustizia possano essere incompatibili con quelli della vita umana. De Candia, oggi 93enne, può finalmente voltare pagina dopo un decennio segnato da un’accusa che si è rivelata infondata.