Arzachena si interroga, inerme, sgomenta, messa all’angolo dall’ennesimo dramma che ha colpito la sua comunità. Troppi i fatti di cronaca che, negli ultimi mesi, hanno scosso il centro gallurese, noto fino a poco tempo fa come una cittadina tranquilla, caratterizzata dal benessere e dalle opportunità lavorative offerte dal turismo, ma sempre legata alle sue tradizioni.
Il comune della Costa Smeralda, a lungo idealizzato come un Eldorado per realizzare sogni e garantire un futuro ai propri figli, sembra oggi segnato da un’inquietudine crescente. Un cambiamento profondo che ha portato a episodi drammatici: nell’ultimo anno tre giovani di 16, 19 e 20 anni si sono tolti la vita; un ventottenne, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, ha ucciso il padre; una ragazza di 19 anni ha subito un tentativo di violenza sessuale.
Avvenimenti che hanno scosso la comunità, che tuttavia, al di là di una immediata vicinanza e partecipazione al dolore di familiari e amici, è poi tornata alla vita quotidiana, come se certi fatti dovessero essere analizzati e approfonditi solo a livello familiare e giudiziario.
Il grido dei giovani sui social. L’ultima vicenda ha però innescato la rabbia delle nuove generazioni, che hanno scelto i social per esprimere il proprio dolore e chiedere aiuto.
“Arzachena è un paese che sembra respirare lentamente, quasi senza vita – scrive Moira Giorgioni sulla sua pagina Facebook -. Le strade sono vuote, le piazze silenziose, i sorrisi rari. Siamo stati condannati a vivere in un mondo che ci ignora, che non ci ascolta, che ci tratta come se non fossimo niente”.
Un’altra denuncia arriva da Marta Diturco: “L’altra verità che nessuno vuole vedere sono le ragazze che subiscono molestie sessuali. E qui siamo alle solite: vergogna, silenzio, insabbiamento. Perché si sa, quando accade a una donna, in qualche modo è sempre colpa sua”.
La visione dell’esperto. Secondo lo psicologo e specialista in psicologia e psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza Andrea Ganau, è normale che gli adolescenti esprimano critiche verso gli adulti, ma è fondamentale che le famiglie imparino a tollerare e accettare la sofferenza dei giovani.
“Troppo spesso si segue la direzione di esaudire ogni richiesta dei figli, pensando di colmare il disagio, ma non è così. Molto spesso i genitori non tollerano il fallimento dei figli, soprattutto a livello scolastico, perché viene percepito come un fallimento di se stessi”.
Ganau sottolinea che, sebbene Arzachena offra stimoli attraverso associazioni sportive e culturali, gli adolescenti necessitano di spazi in cui potersi esprimere liberamente. “Quando si confrontano con adulti significativi che si guadagnano la loro fiducia, i problemi emergono”, aggiunge.
Un tema delicato è quello della rimozione del dolore: “Si teme che parlare di suicidio o di morte possa indurre a comportamenti emulativi, ma questo aspetto spaventa più i genitori che i ragazzi stessi”, precisa Ganau.
Le istituzioni e il silenzio sui problemi sociali. Le istituzioni, finora, hanno scelto di non affrontare pubblicamente queste tematiche, diversamente da altri argomenti come il piano urbanistico comunale.
In una recente seduta del consiglio comunale, il consigliere di minoranza Rino Cudoni ha evidenziato il bisogno di un approfondimento sulle problematiche sociali del paese: “Sotto il profilo sociale, Arzachena vive continuamente problematiche serie, che avrebbero necessità di un approfondimento che coinvolga scuole, famiglie, mondo economico. Sono ormai continui gli atti di violenza su donne, omicidi e violenze in famiglia. Poco o nulla è stato fatto, ma è profondo il disagio che vive Arzachena. Ogni tanto è bene ricordare ciò che succede nella nostra comunità”.
Le parole di Cudoni si sono rivelate tristemente profetiche: pochi giorni dopo, un giovane di 20 anni è stato trovato senza vita.
Necessità di interventi. Scuole, famiglie e istituzioni dovrebbero avviare percorsi formativi su queste tematiche, ma spesso sono le stesse comunità a ostacolare tali iniziative, ritenendo sconveniente affrontare pubblicamente problemi legati agli adolescenti.