OLBIA. Andros chiude. Dopo quarant’anni, uno dei negozi simbolo del commercio cittadino dice addio. Lo annuncia il fondatore Gino Piro, con la voce rotta da sentimenti contrastanti: “Ho dato tutto, è arrivato il momento di fermarmi”.
Era il 1985 quando, con entusiasmo e coraggio, Piro fondava Andros insieme a Bruno Deledda, collaboratore e maestro “e grande amico”. Da allora, ogni giorno senza interruzioni ha alzato la serranda e accolto migliaia di clienti: “È stato il mio mondo, la mia identità. Ho vissuto ogni stagione con passione, con la voglia di offrire qualcosa di bello agli uomini della mia città”.
La decisione, racconta, è maturata col tempo: “La crisi c’entra e non c’entra. Quello che sento oggi è una stanchezza fisica che non posso ignorare. Ho 66 anni e lavoro da quando ero bambino. A 14 anni aprivo un supermercato a Porto San Paolo. Studiavo e lavoravo, e non ho mai smesso”.
Nel suo racconto emerge un legame profondo con Olbia: “Mio padre era commerciante, lo era mio nonno. Siamo una famiglia che si è sempre mossa in questa città con entusiasmo, cercando di starle al passo, di viverla davvero. Oggi chiudo una porta, ma dentro rimane tutto. Rimane la gratitudine, rimane la memoria”.
Andros entra ora nella fase della classica liquidazione e resterà aperto solo per il tempo necessario a smaltire la merce. Gino Piro, però, non si ritira del tutto: continuerà con Paul & Shark ed Henry & Sons, gli altri due negozi in corso Umberto. Ma la chiusura di Andros in piazza Regina Margherita segna un passaggio, un commiato che lascia traccia.
“Ringrazio ogni persona che ha messo piede nel mio negozio, anche solo per un minuto – dice -. Ringrazio Olbia, che mi ha dato tutto. Questo negozio era parte di me. Mi mancherà. Ma oggi sento anche il bisogno di respirare, di godermi un po’ di più la mia famiglia e la mia vita. Guardo avanti, con rispetto per il passato e fiducia nel futuro di questa città, che può crescere ancora, soprattutto nel turismo”. Poi il saluto, secco e profondo: “Buona vita a tutti. Davvero”.