ARZACHENA. Una panchina rossa dipinta da vari rappresentanti della comunità come simbolo di Arzachena che ribadisce fermamente il suo NO alla violenza sulle donne. È questo il messaggio che il centro gallurese ha voluto lanciare in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Una giornata che viene celebrata a pochi giorni dai recenti fatti di cronaca legati all’omicidio di Giulia Cecchettin, l’ultimo dei 105 femminicidi compiuti in Italia nel 2023, che hanno scatenato un’onda emotiva assordante nell’opinione pubblica.
Il comune di Arzachena, su iniziativa dell’assessore ai servizi sociali Alessandro Careddu e in collaborazione con l’associazione Stati Generali delle Donne, ha aderito al progetto #panchine rosse, movimento internazionale emblema del rifiuto della violenza sulle donne.
Il gruppo spazio adolescenti Come Me Nessuno Mai, i ragazzi dell’Accademia Arte Arzachena, il parroco don Mauro Moretti, padre Vasile della comunità ortodossa rumena, i rappresentanti della comunità marocchina e alcuni componenti dell’amministrazione comunale hanno dipinto di rosso una panchina, sulla quale è stata apposta una targa che consentirà la georeferenziazione fra le panchine d’Italia del progetto #panchine rosse.
“Condividiamo l’obiettivo della giornata – ha dichiarato una rappresentante della comunità marocchina di Arzachena – e siamo anche noi contro la violenza su ogni donna di qualsiasi religione e qualsiasi parte del mondo. Le donne vanno solamente amate e rispettate”.
Il messaggio è stato riaffermato anche dal sindaco Roberto Ragnedda e dall’assessore ai servizi sociali Alessandro Careddu, mentre il parroco don Mauro Moretti ha sottolineato l’importanza dell’educazione, che non va solo predicata ma messa in pratica ogni giorno, a partire dal contesto familiare.