SANTA TERESA. Un video ripreso da un’imbarcazione privata che viaggiava verso Capo di Feno (Corsica), nel quale si vede una scia gialla lasciata sulle Bocche di Bonifacio da una nave mercantile. Un episodio accaduto domenica scorsa, 14 aprile, che ha fatto scattare ancora una volta l’allarme inquinamento in una zona da sempre soggetta a un imponente traffico marittimo.
“Carrette del mare e danni ambientali da esse provocati: speravo fosse un argomento superato, invece mi è pervenuta un’ennesima segnalazione” dichiara attraverso una nota stampa il deputato leghista Dario Giagoni che ha presentato un’interrogazione urgente al Ministro dell’Ambiente, dei Trasporti e degli Esteri per chiedere di intervenire sul tema dell’inquinamento in mare.
“Le acque delle Bocche di Bonifacio – si legge nel documento – oltre ad essere una riserva naturale che si estende per circa 80.000 ettari, ospitano numerose specie di pesci e rivestono una valenza turistica e naturalistica non da poco.
Per scoraggiare il traffico intenso a protezione delle Bocche l’IMO ha adottato, a seguito dell’accordo bilaterale Italia-Francia, una risoluzione che raccomanda ai governi di proibire o almeno scoraggiare fortemente il transito di petroliere cariche e navi che trasportano sostanze chimiche o pericolose alla rinfusa, suscettibili in caso di incidenti di inquinare il mare o le coste, in seguito il MEPC.204 del 2011 ha designato lo stretto di Bonifacio come Area marina particolarmente sensibile (P.S.S.A.), con l’applicazione di “misure di protezione associate” che possono solo essere raccomandate”.
Il deputato della Lega spiega che “Ai fini di implementare tali misure la Capitaneria di Porto di La Maddalena ha introdotto un servizio di pilotaggio raccomandato con un turno di guardia regolare nonché un invio di informazioni su richiesta dei comandanti delle navi.
Tutto ciò avviene su base volontaria, allo stato dei soli piloti di Olbia e Porto Torres, con diverse difficoltà operative e costi notevoli. Pertanto, come suggerito già da tempo dalla Fedepiloti occorrerebbe superare la cd. “prima fase di sperimentazione” in vigore, ad oggi, da 10 anni, in cui solo poche decine di navi hanno rispettato la raccomandazione del pilota a bordo, a fronte delle oltre 30mila transitate magari attraverso l’individuazione di un soggetto pubblico che potesse gestire o comunque supportare un serio avviamento operativo del sistema di pilotaggio raccomandato”.
Giagoni ritiene “assurdo permettere che ancora, nel 2024, le cosiddette carrette del mare deturpino e rovinino il nostro mare indisturbati”.
































