Il Viminale ha indicato il porto di Olbia per l’attracco della Alan Kurdi con 125 persone a bordo. Il provvedimento si è reso necessario dopo la richiesta della nave, che fa capo alla Ong Sea Eye, di potersi avvicinare alle coste nella rada di Arbatax in seguito al peggioramento delle condizioni meteo previste già da domani mattina.
La Alan Kurdi – sottolinea il ministero – ha chiesto di poter sbarcare le persone a bordo e, in considerazione del previsto peggioramento delle condizioni meteo marine, ha inoltre chiesto di ridossarsi nella rada di Arbatax. Lo stesso Viminale ha poi indicato il porto di Olbia dove potrebbe arrivare durante la notte. A quanto riporta il Ministero “l’80% dei migranti soccorsi verrà trasferito in altri Paesi europei”.
A questo proposito da Cagliari si bolla l’iniziativa come “una decisione presa dal Governo senza consultare la Regione Sarda, alla quale si chiede un ulteriore sacrificio oltre a quelli determinati dai continui sbarchi sulle coste del Sulcis”. La concessione dello sbarco nel porto di Olbia ai 125 immigrati a bordo della nave Ong, dopo il diniego del governo francese, non è condivisa dal Presidente della Regione Christian Solinas.
“Non si comprende il vero motivo del cambio di destinazione e meno ancora quello dello stazionamento davanti alle coste sarde – dice il presidente della Regione – anche alla luce del decreto del 7 aprile con cui si è di fatto disposta la chiusura dei porti italiana. Nella totale incertezza sulla percentuale di coloro che saranno reindirizzati verso altri paesi europei, e sui tempi con i quali si procederà, si impone dunque – conclude Solinas – un nuovo onere sulla Sardegna e su uno scalo portuale non adeguato e attrezzato per fronteggiare una simile emergenza dagli incerti contorni, anche sanitari”.