ALÀ DEI SARDI. È in programma domenica 9 luglio, ore 19:00, in via Roma 78, la cerimonia di installazione della targa commemorativa in marmo dedicata a Giovanni Antonio Carbonazzi nella parete di quello che diventerà il nuovo museo del paese.
All’iniziativa, organizzata dalla Pro Loco e promossa dall’amministrazione comunale per celebrare i 150 anni dalla morte dell’ingegnere piemontese, parteciperà il coro polifonico Santu Austinu che dedicherà al tecnico una canzone del suo repertorio.
“La strada statale 389 che collega l’Ogliastra a Monti, passando per il cuore della Barbagia e del Montacuto è stata probabilmente l’infrastruttura più importante del XIX secolo per questi territori fino ad allora prevalentemente isolati e fuori dal mondo da secoli – spiega Roberto Mette, fondatore della Pro Loco di Alà dei Sardi -. Fu il primissimo passo di un processo di infrastrutturazione dei territori più depressi dell’isola, che portò in seguito ad un discreto sviluppo dei centri abitati, con il loro avvicinamento a Olbia e alle zone costiere in genere.
Il Deus ex machina di questa importante arteria è sicuramente l’ingegnere piemontese Giovanni Antonio Carbonazzi, che subito dopo aver completato i suoi studi a Parigi, si ritrovò in Sardegna per studiare quali e quante strade reali bisognasse costruire per rendere migliori e celeri le comunicazioni tra i vari territori dell’isola”.
Mette sottolinea che “fu quindi il progettista e direttore dei lavori dell’odierna 131, che unisce Cagliari con Porto Torres, che fece terminare in appena 8 anni. Grazie ad una sua ottima intuizione: il pagamento delle imprese a misura e non a corpo. E nelle strade sarde in quel periodo nasce, sempre per sua decisione, l’importante figura lavorativa del cantoniere.
Con le sue relazioni e i suoi progetti può considerarsi dunque il padre delle principali arterie stradali della Sardegna, tra cui anche la Nuoro-Monti che sgravò tanti piccoli paesini dell’interno dall’isolamento secolare a cui erano destinati.
Alà compresa, che dal compimento dell’arteria, con il suo collegamento alla Monti-Terranova, visse un periodo di sviluppo e prosperità che ne decretò la sopravvivenza. Per la sua fondamentale opera a favore della nostra isola, Sassari dedicò all’ingegnere di Felizzano addirittura un quartiere, denominato appunto Carbonazzi.
Ragion per cui, in occasione dei 150 anni dalla morte del geniale ingegnere piemontese – ma sardo d’adozione, essendo andato in sposo alla damigella cagliaritana Cristina Cappai Mameli – la Pro loco di Alà, vuole ricordarlo e celebrarlo”.
































