Termina in questi giorni il periodo di preavviso di licenziamento degli ultimi naviganti Meridiana/Air Italy, mentre i pochi impiegati residui, addetti alla liquidazione, si accingono a completare le operazioni di estinzione di quella che fu la seconda compagnia aerea italiana con sede e base ad Olbia e Milano.
Il sindacato Anpav, a firma di Marco Bardini sostiene che “la vertenza Air Italy, soffocata prima dalla pandemia e poi dall’emergenza energetica, nonostante per numeri fosse la principale vertenza italiana, è stata deliberatamente prima marginalizzata e poi stralciata dall’agenda politica sia regionale che nazionale.
Millecinquecento lavoratori ad alta professionalità ma con specializzazione settoriale ed età anagrafica che ne rendono difficile la ricollocazione, attendono ancora che le promesse fatte dalla politica abbiano conseguenze coerenti con le roboanti dichiarazioni fatte in momenti di concitazione sindacale.
Il presidente della Regione Sardegna ha, in diverse occasioni, anticipato azioni tese alla ricollocazione dei lavoratori Air Italy, ma senza alcun seguito concreto, al netto della previsione di un’incentivo economico con fondi europei in favore delle imprese (che non sembrano però essere interessate) che dovessero assumere i lavoratori Air Italy. Altrettanto dicasi delle mille dichiarazioni dei parlamentari di tutto l’arco costituzionale che però, anche in questo caso, al netto dell’inserimento nel decreto mille-proroghe di una norma che prevede la costituzione di un fantomatico bacino di lavoratori del trasporto aereo licenziati, non hanno mai avuto alcuna conseguenza concreta.
La beffa più grande sta, poi, nel fatto che la perdita del lavoro sia avvenuta proprio nel momento di maggior crescita della domanda di trasporto aereo in Italia e nel mondo. Il licenziamento dei lavoratori Air Italy stride infatti con le trionfalistiche dichiarazioni di Geasar (un tempo controllata della defunta compagnia sarda) e delle altre gestioni aeroportuali, di crescita a due cifre dei numeri dei passeggeri transitati negli scali sardi e italiani.
E stride anche con le notizie di cancellazioni, per mancanza di personale, di voli da parte dei vettori stranieri che si sono impossessati del mercato italiano dopo la distruzione di tutte le compagnie nazionali, favorita dalla totale assenza di strategie politiche volte a governare un settore tra i più strategici per il Paese.
La politica regionale e nazionale ha, infatti, fatto ponti d’oro alle compagnie straniere, foraggiandole per decenni con fiumi di soldi pubblici italiani con i quali si è alterata la concorrenza, sino a far sparire l’intera industria nazionale del trasporto aereo in favore di vettori sedicenti low cost che, essendo i soli incontrastati players del nostro mercato, ora annunciano forti rialzi dei prezzi e cancellano a loro piacimento i voli che non ritengono per loro convenienti, abbandonando intere famiglie, anziani e malati e trasformando gli aeroporti in campeggi per persone che non sanno come fare a rientrare a casa.
Tali vettori, che non garantiscono servizi essenziali per un isola come il trasporto di barelle, sedie a rotelle, minori non accompagnati, animali da compagnia, radio farmaci, ossigeno per chi soffre di insufficienza respiratoria, salme ecc., approfittano dei lauti guadagni estivi, sparendo totalmente durante il resto dell’anno e isolando la Sardegna.
Mentre Meridiana/Air Italy, al contrario, ha sempre garantito questi servizi essenziali e ha svolto anche d’inverno voli quotidiani verso i principali scali nazionali e internazionali a prezzi calmierati e garantendone sempre l’effettuazione.
È chiaro a tutti – conclude il documento del sindacato nazionale degli assistenti di volo – che, mentre gli altri stati governano il proprio sistema di traporto aereo dettandone le regole e facendole rispettare, in Italia e in particolar modo in Sardegna, il settore è in pieno far west e ogni operatore fa impunemente ciò che gli conviene, in barba alle esigenze e ai diritti dei passeggeri.
I rappresentanti dei lavoratori di Air Italy sono stati ricevuti (invano) da tutte le istituzioni nazionali ed europee e financo da papa Francesco che ha concesso loro udienza. Da tutti, tranne che dal presidente Solinas al quale rinnoviamo per l’ennesima volta la nostra richiesta di convocazione e di sostegno. Richiesta che estendiamo a quanti si sono candidati a governare il Paese e che in questi giorni di campagna elettorale ci stanno chiedendo il voto”.