Ennesima fumata nera nel terzo incontro, svoltosi oggi, relativo alla procedura di licenziamento collettivo del personale di Air Italy. Tre le richieste dei sindacati (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo): cassa integrazione fino al 30 giugno, stato delle richieste di interesse per la cessione dell’azienda e mantenimento del COA.
Presenti al tavolo Antonio Cuccuini e i due liquidatori, Franco Laghi ed Enrico Lagro, così come richiesto dai sindacati nei precedenti incontri. Sulla cassa integrazione in deroga, l’azienda ha ribadito l’impossibilità di poter accedere a tale ammortizzatore poichè previsto solo per le aziende in crisi causa covid.
Per quanto concerne il secondo punto, i liquidatori hanno precisato che solo per otto, delle dieci offerte pervenute, sono state prodotte le documentazioni necessarie per accedere alla Data Room, predisposta dall’azienda. Nessuna di queste si è trasformata in una offerta di acquisto, anche non vincolante, degli asset aziendali. Per quanto riguarda la proposta ricevuta dal fondo americano, Ateo Air Lcc, non sarebbero ancora state inviate le documentazioni utili per procedere con lʼaccesso alla data room, che però potrebbe avvenire nei prossimi giorni.
Relativamente al COA, è stata confermata lʼuscita entro un mese degli ultimi due A/M rimasti allʼinterno della flotta. Questa condizione, secondo l’azienda, metterebbe in seria difficoltà la stessa per il mantenimento di tale certificazione.
Diametralmente opposta la posizione delle organizzazioni sindacali: “Non esiste per noi alcuna possibilità alternativa all’utilizzo delle 28 settimane di cassa in deroga, previste dal Decreto Sostegni – scrivono in una nota congiunta Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo -. Queste permetterebbero la continuità retributiva, a tutti i lavoratori di Air Italy, fino al 31 dicembre p.v., dando anche la possibilità alle Parti Sociali, Governo e Regioni interessate di impiegare questo tempo per trovare le soluzioni industriali capaci di garantire nuove prospettive ai 1383 lavoratori della Compagnia”.
Da parte dei sindacati è forte l’invito rivolto all’azienda a confrontarsi immediatamente con il Ministero del Lavoro, per avere conferma della possibilità di accesso all’ammortizzatore sociale richiesto, dando successivamente immediata disponibilità alla chiusura della procedura di licenziamento collettivo in essere.
“La proprietà di Air Italy – conclude la nota – è richiamata al senso di responsabilità sociale nei confronti dei propri dipendenti, e a compiere tutte le azioni possibili e immaginabili al fine di non disperdere un bacino professionale altamente qualificato, per garantire loro un futuro diverso da quello prospettato, ossia il licenziamento”.