SANTA TERESA GALLURA. I temi dell’adolescenza, del disagio giovanile e dell’importanza dello sport per la crescita e la formazione delle nuove generazioni sono stati al centro del convegno: “Crescere nell’età del narcisimo. Tra prestazione, fallimento e immagine di sé”, svoltosi a Santa Teresa Gallura presso il Centro Taphros alla stazione marittima.
L’incontro, organizzato dal Circolo Tennis Santa Teresa Gallura e dal Tennis Club Moneta, è stato ideato dal maestro di tennis e dirigente sportivo Sebastiano Asara. Davanti ad un folto pubblico sono state analizzate le problematiche dell’adolescenza, una fase della vita fatta di trasformazioni e inquietudini che non sempre vengono comprese dal mondo degli adulti.
“Questo è un evento che nasce da un anno di idee – ha detto Sebastiano Asara – e dalla necessità di unire sport e sociale, per sensibilizzare un malessere che colpisce i giovani,”. “L’adolescenza è un periodo nel quale si ricerca l’identità – ha dichiarato la sindaca di Santa Teresa, Nadia Matta – ed è fondamentale individuare il confine sottile fra manifestazione del narcisismo e disturbo della personalità. In questo è certamente cruciale il ruolo delle associazioni sportive”.
Lo psicologo e psicoterapeuta Andrea Ganau nel suo intervento ha sottolineato che durante l’adolescenza è normale che i figli entrino in conflitto con i propri genitori. Gli adulti tuttavia non sempre riescono a tollerare il disagio dei figli e questo porta spesso mettere in atto una rimozione del dolore. Il narcisismo diviene invece evidente e problematico quando l’io si sostituisce al noi e si mette in atto un agonismo perpetuo.
Le dinamiche del mondo adolescenziale del territorio sono state illustrate dal’assistente sociale del comune di Santa Teresa, Angela Vulpis. È emerso come i sintomi di solitudine e disorientamento che spesso colpiscono le nuove generazioni sono comuni ai giovani provenienti da contesti diversi. Gli adolescenti vanno ascoltati e richiedono spazi e occasioni di incontro dove poter esprimere le loro idee e la loro libertà.
Il docente Pietro Scarpa ha invece posto l’accento sulle dinamiche della scuola di oggi, in cui gli insegnanti devono mettere a punto molteplici metodologie didattiche e relazionali per catturare l’attenzione e l’interesse degli studenti, spesso bollati ingiustamente come meno interessati rispetto alle generazioni passate. L’importanza del ruolo dello sport per la crescita dei ragazzi emerge nell’intervento di due illustri esponenti del mondo del tennis.
Presente all’evento anche Martin Vassallo, ex tennista numero 47 della classifica ATP e attualmente direttore tecnico del Tennis Club Cagliari. “L’obiettivo di un maestro di tennis è lavorare con il 99% dei ragazzi che vogliono divertirsi – ha dichiarato il tecnico argentino –. Quando sono in campo, si allenano e si divertono stanno anche quattro ore senza controllare il cellulare. Lo sport è una grande metafora di vita, perdere è parte del percorso. La vita sportiva è fatta di sconfitte, non solo di vittorie, e la stessa cosa vale per altri contesti”.
La presidente regionale della Federazione Italiana Tennis e Padel Daniela Congia ha sottolineato che l’attività fisica è un momento importantissimo per i ragazzi, perché incarna valori imprescindibili quali il rispetto delle regole e la meritocrazia, diffusi anche dal progetto “Racchette in classe”. L’iniziativa ha l’obiettivo di avvicinare gli studenti degli istituti scolastici di ogni ordine e grado agli sport della racchetta, e reclutare, grazie anche a delle borse di studio, i giovanissimi più promettenti.