Ci ha lasciato Nicola Grauso, per tutti Niki. Aveva 76 anni. Un uomo che ha segnato in modo indelebile la storia dell’informazione in Sardegna. Con Radiolina, Videolina e la scommessa su Internet agli albori, ha aperto strade nuove alla comunicazione. Nessuno, prima di lui, aveva immaginato un network locale di news sulla scia della CNN. Eppure lui ci riuscì, fondando, successivamente, Video On Line, il primo esperimento italiano di provider web, anticipando un futuro che ancora oggi porta la sua firma.
Niki Grauso era un visionario. Vide prima degli altri la direzione che i media stavano per prendere. Trasformò Videolina in un network regionale, poi acquisì Tele Costa Smeralda dopo il sequestro di Cesare Peruzzi. Un passaggio chiave per il rafforzamento dell’informazione nel nord dell’isola. Tentò anche la scalata all’estero con un network televisivo in Polonia.
Grauso era anche un sognatore, capace di muoversi su terreni complessi come quelli dei sequestri di persona in cui intervenne personalmente con azioni di mediazione. Ogni suo gesto diventava un titolo, ogni sua intuizione un passo avanti per il giornalismo sardo.
Era in Costa Smeralda quando apprese della morte di Luigi Lombardini, episodio che segnò una svolta nella lunga storia dei sequestri in Sardegna. Ne fu profondamente colpito.
Sul finire degli anni ’70, fece visita a RTO, Radio Tele Olbia di Giovanni Mu. Ammirò l’innovazione tecnologica di quella realtà, allora all’avanguardia, per poi superarla creando un impero editoriale e commerciale. Il suo progetto prese forza anche attraverso la nascita dell’agenzia pubblicitaria collegata al gruppo dell’Unione Sarda.
Niki Grauso ha lasciato un’eredità che va oltre le testate: ha tracciato una via. Il suo modello, nato da intuizioni forti e da uno spirito libero, continua ancora oggi a essere moderno. Un patrimonio intellettuale e imprenditoriale che in Sardegna – e non solo – non ha eguali.