Lino se n’è andato. E con lui tutta la sapienza e le grandi conoscenze tecniche di un vero pioniere in Sardegna. La radio e la tv gli devono molto. Lino Memoli, di Golfo Aranci, era fondamentalmente un appassionato del suo mestiere di tecnico di bassa e alta frequenza radiotelevisiva.
Aveva creato, insieme a Mario Baleani, la dorsale dei ponti radio che da Cannigione (Monte Moro) ha portato il segnale di Radio Internazionale e Tele Costa Smeralda di proprietà di Cesare Peruzzi, in tutta la Sardegna fino a Cagliari.
Lino era un uomo analogico e come tale aveva le mani d’oro. Non c’era macchinario che gli resisteva. Dalle piccole saldature all’interno dei primi videoregistratori 3/4 di pollice alla gestione delle alte tensioni dei ponti radio. Con lui e Marcello Del Giudice avevamo spacchettato le prime telecamere FP60 di TCS. Due mostri di macchinari che occupavano gli studi di Cannigione in comune di Arzachena.
Con Lino abbiamo sofferto del rapimento di Cesare Peruzzi e abbiamo guardato con tristezza, dopo la sua liberazione, l’acquisizione dell’emittente da parte di Niki Grauso, patron dell’eterna nemica Videolina. Lo guardavamo con sospetto e preoccupazione muoversi con il suo staff per i giardini degli studi con la consapevolezza che un’epoca volgeva al tramonto. Lui e Marcello restarono con il nuovo padrone, io approdai alla corte di Gianni Jervolino per fondare Teleregione.
Poi Lino affrontò il matrimonio e la breve felicità a cui seguì l’enorme delusione per una separazione inaspettata. Dopo il passaggio per acquisizione a Videolina, la sua vita privata cominciò ad assorbire come un buco nero ogni suo slancio professionale fino al suo ritiro nel tabacchino di famiglia. Un eremo protettivo dove nascondere tutto se stesso. Fu il suo declino.
Il nostro grande dispiacere era vedere un genio dal cervello finissimo, il migliore di tutti noi, andare alla deriva in una seconda parte della vita che non meritava. Se solo avesse avuto un minino di pelo sullo stomaco Lino Memoli avrebbe potuto fare carriera in qualche azienda multinazionale. Il carattere troppo docile e mai di traverso verso nessuno è stato il suo grande limite. Un talento puro senza alcuna malizia e senza velleità di diventare qualcuno o accumulare ricchezze. Che pena vederlo oggi nella pagina dei necrologi. Un colpo al cuore.
Lino Memoli ci ha lasciato senza fiato. Se n’è andato ad aggiustare le cose a Tele Paradiso. In questo momento starà già smanettando sulle trasmissioni tra valvole e parabole per fare arrivare il segnale di ricezione a fondo scala soprattutto ai suoi figli Matteo e Mario. Il Signore lo apprezzerà e avrà cura di lui mentre Lino si sdebiterà facendo in modo che tutto funzioni alla perfezione. Addio.