Un pezzo di danza se ne va. Carla Fracci è deceduta questa mattina a Milano, all’età di 84 anni. Da tempo lottava contro un tumore.
“Ci sentivamo spesso – racconta la coreografa Mavi Careddu, da anni legata a Carla Fracci da una profonda amicizia -, l’ultima volta ad agosto scorso per il suo compleanno. Contava di tornare presto in Sardegna. Era una sostenitrice delle scuole di danza private perché riconosceva l’importanza del loro ruolo nella formazione dei ballerini che poi arrivano alla Scala o in altri teatri di grande fama. Per questo, mi aveva detto ‘Se hai bisogno, io vengo e parliamo ai tuoi ragazzi’ in modo da avvicinare ancora di più le nuove generazioni al mondo della danza. Avevo sempre in mente la sua proposta e contavo di poterla realizzare – continua Mavi Careddu – ma, purtroppo, non è stato possibile”.
La coreografa descrive l’étoile come l’icona della danza che, però, non si è mai spogliata della sua innata umiltà. “Ricordo una delle diverse volte in cui è venuta qua a Olbia. La prima volta doveva presentare il suo libro ed ero stata io ad intervistarla sul palcoscenico di Porto Rotondo, durante la Vetrina Coreografica di Danza. Fare questa cosa, davanti a quello che da sempre era il mio mito, mi preoccupava molto. Invece, ho avuto modo di conoscerla e ho capito che era una persona squisita.
Durante quelle serate – continua Mavi Careddu – in cui io ero impegnata con la direzione artistica degli spettacoli, lei andava a cena con alcuni amici che le avevo presentato. Voleva uscire, amava stare fuori. Nella stessa visita in Sardegna, avevamo organizzato una conferenza stampa. I giornalisti erano tutti intorno a lei, seduti per terra, quasi intimoriti da un personaggio così importante. Lei è rimasta per più di un’ora a raccontarsi. Era molto alla mano e sembrava parlasse ai suoi nipoti”.
Con Mavi era nata una profonda amicizia, tanto che l’aveva invitata alla sua festa di compleanno per gli ottant’anni. La foto in copertina era stata scattata proprio in quell’occasione. “Durante la sua cena di compleanno, a Milano, si era seduta vicino a me. È stato molto bello. Per lei, a sorpresa, avevano ballato dei danzatori della Scala. La morte di Carla Fracci – dichiara Mavi Careddu – è una perdita enorme per tutta l’Italia. Era la ballerina più conosciuta a livello internazionale che, da sempre, ha rappresentato il nostro Paese nel mondo.
Quando si pensa a una ballerina, qualunque persona ha in mente lei. Ci sono altri nomi altisonanti nel mondo della danza ma che non hanno mai avuto la stessa forza. Carla Fracci ha ballato con i veri miti. Aveva come partner Nureyev, Baryshnikov e tutti i più grandi ballerini. Era riconosciuta come la Giselle per eccellenza, al punto che il nuovo direttore della Scala l’ha chiamata lo scorso gennaio affinché istruisse le nuove ballerine che dovevano interpretare lo stesso ruolo e lei le ha aiutate. Non avrei mai immaginato – conclude Mavi Careddu – che la fine di questa grandissima artista fosse così vicina”.