È ancora in vigore il divieto di utilizzo ai fini alimentari dell’acqua erogata a Olbia. L’ultima comunicazione da parte del Comune sulla qualità dell’acqua risale, infatti, allo scorso 9 dicembre e restano pertanto ancora vigenti le ordinanze n.113 dell’11 novembre e la n.115 del 17 novembre. Dunque, da più di due mesi gli olbiesi non possono utilizzare l’acqua neanche per cucinare.
In quella data infatti il Comune aveva ricevuto una comunicazione da Abbanoa nella quale si segnalavano alcune problematiche sugli impianti dell’Agnata e di Colcò. Il Comune aveva quindi tenuto in piedi le due ordinanze che stabiliscono il divieto di utilizzo ai fini alimentari dell’acqua erogata a Olbia, ad eccezione delle frazioni di Trainu Moltu, Sa Castanza, Pedru Gaias, Mamusi e Sos Coddos.
La seconda ordinanza specificava, invece, che in Zona Aeroporto l’acqua “non può essere utilizzata come bevanda e per l’incorporazione negli alimenti quando ne rappresenta l’ingrediente principale (ministre ecc.), mentre ne è consentito l’utilizzo per il lavaggio di verdure, ortaggi, frutta e per l’igiene personale.
Una situazione che, evidentemente, sta mettendo in croce la popolazione da sempre abituata a comprare l’acqua da bere ma che da oltre due mesi è costretta a utilizzarla anche per cucinare.
In attesa che Abbanoa dia comunicazioni al Comune, quelle che seguono sono le due ordinanze che risultano ancora vigenti: