Nella caserma Mura di via Degli Astronauti è un giorno di festa. Lo inseguivano (nel vero senso della parola!) da oltre due anni, ma la notte scorsa ha commesso un errore fatale e i Carabinieri lo hanno finalmente acciuffato prima che potesse risalire in macchina altrimenti, come aveva fatto altre volte, sarebbe scappato a gran velocità lasciando ai militari nuvole di polvere. Ora, invece, K.I., il Diabolik della Costa Smeralda, albanese, 36 anni, si trova in carcere a disposizione del magistrato con l’accusa di furto e ricettazione, violazione di domicilio con violenza sulle cose, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale.
La storia del lungo e paziente inseguimento sulle tracce di almeno un componente la banda di ladri che si introduceva nelle case di lusso della Costa Smeralda, rubava soldi, orologi, gioielli e le chiavi della super car quasi sempre carrozzata con motori sopra i 300 cv a trazione integrale, si è conclusa ieri nei pressi del centro Commerciale Auchan. In un parcheggio aveva lasciato, incautamente, l’ultima auto rubata: una fiammante Mercedes sportiva.
L’uomo è stato arrestato al termine di un pericoloso inseguimento a piedi tra le zone di Olbiamare e di via Modena. La cinturazione dell’area era stata assicurata con numerose pattuglie, a piedi e in auto. Sia in borghese, quelli più prossimi all’obiettivo, sia in divisa per chiudere con posti di blocco le vie di fuga. Prima della cattura, durante l’inseguimento scattato dopo che con il telecomando a distanza aveva aperto l’auto (prova che la Mercedes era in suo possesso), uno dei Carabinieri è rimasto ferito riportando escoriazioni non gravi su gambe e braccia.
Le auto rubate e recuperate sono sei, tutte veloci e potenti. Venivano regolarmente abbandonate dopo aver seminato i Carabinieri sfrecciando ad oltre 300 km orari. E’ un miracolo se durante le fughe nessuno si sia fatto male.

La banda, con tutta probabilità, metteva gli occhi sulle potenti auto esibite da ricchi turisti. Le seguivano fino al parcheggio. Poi si introducevano negli appartamenti anche se i proprietari dormivano. Quasi sempre portavano a segno i colpi, raramente venivano messi in fuga perchè sorpresi all’interno. La banda contava sulla rapidità e sulla velocità. Per questi motivi la difficoltà principale nel bloccarla era principalmente legata al ritardo tra il furto e la prima chiamata di soccorso. Anche pochi minuti di vantaggio diventavano incolmabili sulle strade della Gallura. In diversi casi, una volta impossessatisi del veicolo lo usavano per spostarsi nel territorio e colpire altri appartamenti sempre pronti a fuggire a velocità elevate in caso di inseguimento.
Al momento sono in corso ulteriori accertamenti per rintracciare l’interno gruppo criminale. Le super car, Audi, Bmw, Mercedes ecc, riferite alla banda, erano state “impacchettate” e inviate ai Ris di Cagliari alla ricerca di tracce organiche utili per risalire all’identità dei ladri anche se, da professionisti del crimine , indossavano guanti, cuffie e abbigliamento adatto a non lasciare neanche la più piccola impronta della loro presenza.
Ora per i Carabinieri di mezza Gallura coordinati dal colonnello Alberto Cicognani che in diverse occasione aveva attivamente partecipato ai rischiosi inseguimenti alla Fast & Fourious, l’indagine può finalmente rallentare e concentrarsi sul Diabolik appena arrestato. Il resto della banda ha le ore contate.