OLBIA. No alla speculazione energetica. Lo ribadisce ancora una volta il Coordinamento Gallura che ha organizzato a Olbia una nuova mobilitazione. Un corteo pacifico, a pochi passi dal porto industriale, ha richiamato partecipanti da tutta l’Isola.
“Siamo qui in occasione dello sbarco di alcuni componenti di torri eoliche a Cala Saccaia – spiega Maria Grazia Demontis, presidente del Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica -. Abbiamo deciso di chiamare non solo la popolazione di Olbia ma tutta la Sardegna affinché i nostri porti possano dire no alla transizione dei mostri industriali. Affinché la transizione che noi stiamo chiedendo pacificamente, anche attraverso una legge di iniziativa popolare, la Pratobello 24, sia in prima istanza democratica e non di tipo industriale, a favore delle famiglie e delle piccole e medie imprese. Che preveda quindi la pannellizzazione di tutte le superfici già irreversibilmente compromesse”.
Una posizione netta specie nel momento in cui soffiano venti di riarmo in Europa. “Questa implementazione di produzione di energia che non si sta sostituendo al fossile – prosegue Demontis – è semplicemente un accaparramento di risorse per produrre energia finalizzata a scopi bellici e legati a fini militari e non civili. La corsa al riarmo dell’Europa ci ha fatto vedere quale è il vero verde che questa transizione vuole: non è il verde brillante delle nostre meravigliose campagne, dedicate all’agricoltura e alla biodiversità, ma il verde militare. Siamo qui oggi per unire due grosse istanze: una transizione giusta e democratica, e quella di pace.
Un’Europa che non sia finalizzata al riarmo per la distruzione dei popoli altri, lontani da noi, ma un’Europa di popoli che cooperino e possano camminare insieme per una transizione democratica, non a fini bellici, non a fini di una digitalizzazione legata all’intelligenza artificiale che ha origine per scopi militari”.
Il Coordinamento insiste su quella che definisce una strategia al servizio della nuova organizzazione militare europea. “Sì a una Sardegna che possa essere al servizio del bacino del Mediterraneo ma grazie alla sua biodiversità, ai suoi boschi e alle sue tipicità identitarie, culturali e naturali. Dalla nascita del nostro comitato e Coordinamento Gallura – prosegue Maria Grazia Demontis – abbiamo avuto una risposta veramente fortissima, che ha coinvolto non solo il territorio gallurese ma tutta la Sardegna. C’è una grande partecipazione e sostegno, non solo dal punto di vista mobilitativo ma anche di supporto morale”.
Il Coordinamento sta lavorando a strumenti concreti per rafforzare la partecipazione democratica e garantire che le decisioni sul futuro del territorio siano prese da chi lo vive e tutela: “Stiamo portando avanti una proposta di legge elettorale di iniziativa popolare perché la partecipazione delle persone alla cosa pubblica possa stimolare la conoscenza e la consapevolezza, per far sì che questa terra non sia dominata da altri ma governata da chi realmente ha come fine l’interesse di questo popolo e di questa terra, e non da chi la vede come un serbatoio di interessi altri e lontani, che non corrispondono alle necessità di chi questo luogo lo abita”.