Il dato del contagio a Olbia sembrerebbe in calo rispetto ai mesi scorsi. Il condizionale è quanto mai d’obbligo perché se il sindaco Settimo Nizzi sostiene che in città ci sono 118 positivi (senza specificare quanti sono in ospedale e quanti nelle loro case) è lui stesso a dire che i numeri dell’Ats “sono sporchi e vecchi”.
Dunque, ancora oggi, si continua a dare i numeri senza avere la certezza del quadro generale. E mentre Nizzi in teleconferenza se la prende con il governo che ha collocato la Sardegna nel rischio arancione, bollando il provvedimento come “una follia che arriva proprio quando abbiamo tanti posti liberi in terapia intensiva. Ci devono rimettere in zona gialla”, per l’ennesima volta si scaglia contro l’ATS che “continua a dare elenchi sporchi dove compaiono per mesi persone positive che in realtà sono guarite”.
Seguendo i dati degli ultimi mesi, il primo cittadino sostiene che il contagio a Olbia è in calo: “A novembre erano 283, sotto Natale erano 154 e oggi, a fine gennaio siamo a 118. In giro in città c’è poca gente e lo possono vedere tutti, ma non capisco perché sia cosi difficile avere dati aggiornati”.
Insomma la stessa tiritera che sentiamo almeno da 6 mesi a questa parte: dati vecchi, lentezza nel caricamento, chiamate ai positivi a casa che non arrivano, gente che compare negli elenchi e non si sa che fine abbia fatto e via discorrendo. Però, la zona arancione non la meritiamo! C’è da chiedersi se la cabina di regia del Ministero della Salute, anziché basarsi sui dati della Regione Sardegna, debba rivolgersi ai sindaci della Sardegna, uno per uno, per avere un quadro preciso dell’andamento del contagio.