Un paio di lumicini accesi sotto le foto per ricordare la tragedia che otto fa, il 18 novembre del 2013, si consumò in via Belgio, a Raicca, in via Lazio, in via Romania e a Monte Pino.
Il ciclone Cleopatra, la bomba d’acqua e la piena dei corsi d’aqua in città spezzarono la vita di Patrizia Corona 42 anni e la figlioletta di due anni Morgana Giagoni, Francesco Mazzoccu 35 anni e il figlio Enrico di 4 anni, Anna Ragnedda di 83 anni e Maria Massa di 88 anni. Nella voragine di Monte Pino morirono Bruno Fiore di 68 anni, Sebastiana Brundu di 61 e Maria Loriga di 54. Senza dimenticare i quattro morti della famiglia Passoni ad Arzachena.
Un dolore immenso che aggiunse un pesante fardello a una comunità colpita fin dentro le case con livelli di acqua e fango ancora oggi stampati nei ricordi di chi si è trovato dentro il cuore dell’alluvione al buio e senza corrente.
Da allora ogni anno si sono svolte manifestazioni più o meno partecipate. Poi è arrivata la Pandemia e per questioni di sicurezza anche quest’anno, come nel 2020, non ci sarà nessuna “fiaccolata per le vie del fango”.
Gli olbiesi, però, non dimenticano, e mentre l’amministrazione comunale ha annunciato la costruzione di una scultura che sarà posizionata in via Escrivà, dietro il palazzo della Provincia, a ricordo delle vittime dell’alluvione, nella chiesa di San Michele Arcangelo, alle 18.30, sarà celebrata una messa in memoria delle vittime.